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15 agosto 2022
WILLIAM RUTO QUINTO PRESIDENTE DEL KENYA: LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE ELETTORALE CONTESTA IL RISULTATO
Ha sconfitto il suo avversario, Raila Odinga che durante per la quinta volta il circa 25 anni ha cercato di essere eletto.
Ruto ha sparigliato le elezioni del Kenya portando a casa una maggioranza sufficiente (metà più uno del vori) per non solo superare il suo ormai demoralizzato contendente ma anche evitando un
ballottaggio che avrebbe probabilmente dato instabilità al Paese.
Ma il verdetto elettorale, prima ancora che venisse annunciato, è stato contestato da quattro membri su sette della Commissione elettorale indipendente che si sono dissociati sostenendo che il
risultato era oscuro o poco trasparente. Praticamente hanno evocato brogli: quelli che si temevano.
Il primo discorso di William Ruto da Presidente ha avuto un taglio fortemente inclusivo, chiamando tutti a contribuire al progresso del Paese, cercando così di riunificare un elettorato
fortemente polarizzato e separato da meno di 200 mila voti (su un parco di circa 22 milioni di votanti) che hanno fatto pendere la bilancia in suo favore.
Nella realtà, la sua prima affermazione è discutibile, perché ha insistito sul fatto che il risultato era conosciuto da chiunque si fosse collegato al sito della Commissione Elettorale
Indipendente perché i tabulati elettorali erano in linea: ha ragione solo in parte, l’accesso al sito era congestionato e ancora al momento in cui questo articolo è scritto, il tabulato finale
non è scaricabile. E’ probabile che si tratti di un intasamento dovuto ai troppi accessi al sito.
La commissione elettorale, (IEBC, Independent Electoral and Boundaries Commission) ha fatto, dopo due elezioni veramente discutibili, un lavoro
più che degno e sembra aver assorbito bene il colpo di scena causato dai quattro commissari che si sono dissociati e hanno convocato una conferenza stampa fuori dalla sede dello scrutinio.
Parimenti, poco prima i leaders del partito perdente, Azimio, si sono dileguati dal quartier generale dell’elezione senza rilasciare dichiarazioni: la sconfitta era nell’aria per chi lo
sapeva o per chi aveva avuto accesso ai risultati dello scrutinio.
Resta il fatto che per legge solo il chairman della commissione elettorale, Wafula Chebukati, ha l’esclusiva autorità di dichiarare il
vincitore, e ciò è avvenuto cinque minuti dopo la conferenza stampa dei dissenzienti.
Nel frattempo, si è sviluppato il peggio dei costumi locali, con scene di facinorosi che hanno scaraventato seggiole giù sedie dal palco, dimostrando di non volere seguire la legge e
mostrando al mondo l’immagine sbagliata di un intero processo elettorale, tutto sommato sopra gli standard che regolano le elezioni in questo continente.
Chi ne ha beneficiato è stata soprattutto la stampa estera che si è deliziata nel riportare questi eventi.
Ciò detto, nel discorso di investitura del neo presidente Ruto, i suoi termini sono stati incredibilmente concilianti, come mai prima era accaduto, offrendo una sponda ai suoi oppositori e
precisando di avere bisogno di tutti per permettere al Paese di risalire la china e riprendere il proprio ruolo di potenza dell’Africa orientale.
Ruto è un cambiamento epocale rispetto al previsto, perché rappresenta la risalita dal basso di un individuo che si ha combattuto per ogni scalino che è riuscito a varcare, e adesso è il
presidente del Kenya per cinque anni.
By Africa Express
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»