Il Monte Kenya con i suoi 5199 m è il secondo monte più alto d’Africa dopo il Kilimanjaro.
Il massiccio del Kenya, come il Kilimanjaro, si è formato centinaia di migliaia d’anni fa da una serie di eruzioni vulcaniche. Con il passare del tempo i bordi dei crateri hanno formato diversi picchi. Il Parco Nazionale del Monte Kenya, infatti, è costituito da tre cime; Batian (5199 m), Nelion (5188 m) e Lenana (4985 m), ma solo la vetta del Lenana può essere scalata da dilettanti dell’Alpinismo safari, perché le altre due richiedono molta esperienza e attrezzature tecniche particolari.
L’ascensione della Punta Lenana è indubbiamente uno di più belli e più completi possibili attorno alle alte montagne dell’Africa, vario e suggestivo alterna continui cambi di panorama ad aspetti naturali unici e incredibili. Qui vi è tutta la varietà di specie vegetali dell’Africa centrale. Si inizia a camminare in foresta e si entra nel lunare mondo dei quattromila metri per arrivare su una vetta innevata. La discesa è il più spettacolare dei percorsi del Monte Kenya con viste incantevoli nella Gorges Valley.
Nel 1943 tre prigionieri di guerra italiani, Felice Benuzzi, Giovanni Balletto e Vincenzo Barsotti evasero dal campo di prigionia britannico - 354 POW Camp - nei pressi del paesino di Nanyuki, in Kenya, al solo scopo di scalare il Monte Kenya. Si erano preparati per mesi, di nascosto, cercando informazioni utili sul loro monte dovunque fosse possibile, persino sull'etichetta di scatole di fagioli che riproduceva la montagna, procurandosi con mille espedienti i materiali per costruire ramponi, piccozze, corde. Non avevano carte topografiche e quasi alla cieca e di notte attraversarono la foresta equatoriale per giungere ai piedi della montagna. Il triestino Benuzzi era un alpinista esperto, così come il genovese Balletto, mentre il camaiorese Barsotti era alla sua prima esperienza, tant'è che fu costretto a restare al "campo base", quando, stremati e malnutriti, dopo due settimane e varie peripezie, Felice e Giovanni tentarono infine con successo "l'assalto alla vetta" raggiungendo la cima della Punta Lenana (4985 metri). Dopo aver piantato il tricolore, i due si riunirono a Vincenzo e, insieme, fecero ritorno a Nanyuki dove si consegnarono alle autorità. D'altronde non sarebbe stato possibile per loro fuggire: il paese neutrale più vicino era il Mozambico che distava più di mille chilometri. Agli Inglesi, toccò organizzare una spedizione per togliere la bandiera italiana dalla Punta Lenana, dove aveva orgogliosamente sventolato per alcuni giorni. Questa incredibile avventura fu successivamente raccontata da Benuzzi in un libro direttamente in inglese e poi tradotto in italiano e pubblicato nel 1947 col titolo di "Fuga sul Kenya".
Il Monte Kenya (il nome completo è Kiima Kya Nyaa), significa "la montagna dello struzzo", chiamata così per la somiglianza tra le macchie nere e bianche delle penne del bipede e la colorazione assunta dalle rocce a causa della particolare distribuzione del ghiaccio su di esse.
Il Parco Nazionale del Monte Kenya fu istituito nel 1949 e occupa una superficie di circa 700 kmq, per la tutela dello stesso Monte Kenya e del suo ambiente allo scopo di incoraggiare la preservazione della sua bellezza eccezionale, promosso dall’UNESCO a Parco della biosfera terrestre. Vi sono tre aree differenti riconoscibili: l’area rocciosa circostante le vette con i suoi ghiacciai e le zone innevate; la sottostante parte alpina, punteggiata da numerosi laghetti, con una vegetazione particolarmente rigogliosa. E i pendii più meridionali ricoperti di fitti boschetti di bambù, splendidi e altissimi arbusti di eriche, lobelie, seneci, protee ed elicrisi. Il Parco dista 180 km a nord-est dalla capitale, a sud dell’Equatore. La popolazione locale, di etnia Kikuyu, chiama il Monte Kenya “Kirinyaga” e lo considerano sacro perché è la dimora del loro dio supremo, Ngai.
Il Monte Kenya confina con altri parchi del Kenya tra cui l’Aberdare, il Samburu e il Meru. Qui si possono ammirare elefanti, bufali, facoceri giganti, potamocheri, galagoni, genette tigrine, colobi bianchi e neri, iene, sciacalli, antilopi bongo e suni. L’avifauna è molto prolifica: aquile coronate, poiane di montagna, falchi pellegrini, martin pescatori, avvoltoi di Ruppel e tanti altri uccelli multi-colorati. La vetta del Monte è sempre coperta di neve.
Periodo migliore:
tra luglio-ottobre e dicembre-marzo.
Una delle migliori piste di ghiaccio si trova sul lato sud della montagna e si dovrebbe scalare quando il sole è a nord tra i mesi di luglio e settembre.
Tuttavia nello stesso periodo i lati est e nord sono la condizione migliore per l'arrampicata su roccia.
Al contrario, quando il sole è a sud, il lato sud offre le migliori vie di roccia e il nord è la migliore condizione di arrampicata su ghiaccio. Le vette gemelle Batian (5199 m) e Nelion (5188 m) sono tecnicamente molto più difficili da scalare della cima principale Lenana (4985 m).
La salita del picco Batian, presenta il quinto grado di difficoltà.
Vedi anche: Mount Kenya
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»