La poligamia è diventata legge in Kenya.
Il 30 aprile 2014 il presidente, Uhuru Kenyatta, ha promulgato la sua controversa legge sul matrimonio, che fra le altre cose consente a un uomo di sposare quante donne desidera anche senza il consenso della o delle altre mogli.
Il provvedimento, si legge in un comunicato della presidenza, «raggruppa le differenti legislazioni in materia di matrimonio» e stabilisce che «il matrimonio è l'unione volontaria di un uomo e di una donna in una unione monogama o poligama».
Il parlamento di Nairobi ha altresì eliminato dal testo originario la possibilità per le altre spose di opporsi al matrimonio, permettendo quindi all'uomo di sposare quante donne desidera, senza il consenso della prima o delle altre mogli, com'è invece consuetudine tribale o tradizione nelle comunità islamiche (che rappresentano un quinto della popolazione del Kenya).
Il testo inoltre prevede che le donne possano sposare solo un uomo.
By Stefano Negri
In Kenya la demografia e la base principale del potere sono strettamente collegate.
Il potere politico ma non solo, è sempre stato nelle mani degli appartenenti alle tribù principali come i Kikuyu e i Kalenjin.
I Luo, al secondo posto demograficamente, non hanno ancora aggiunto l’apice del potere, non per deficienza di elettori, ma per la poca lungimiranza dei loro capi.
Nel caso dei Luo, del lago Vittoria, questi ultimi non sono scarsi nei numeri della prole, o di capacità riproduttive, pero mancano di intelligenza politica e, sin dall'indipendenza, hanno seguito ciecamente la “leadership” di una sola famiglia risultata perdente in tutte le votazioni...
Ora ad elezioni archiviate, quelli che le hanno perse, tirano le somme sulle cause del fallimento.
Nel distretto di Taita Taveta tre prominenti politici, due deputati ed un senatore, si rivolgevano alle donne sposate, incitandole a permettere ai loro mariti di sposare più di quattro mogli ed avere più figli che andranno a votare. Per i tre “onorevoli” Il nesso tra la poligamia e il potere sono, evidenti.
“Per potere scalare il potere e mantenerlo, la nostra regione deve avere piu figli, per mettere fine all’egemonia del potere da parte dei Kikuyu, Kalenjiin e Luo.” Cosi esortava il senatore Dam Mwazo che forse è al corrente del detto di Napoleone “senza i giovanotti non si fanno i battaglioni”.
Alcune prominenti donne della zona, intervistate dalla stampa commentavano: “siamo sotto shock per le “raccomandazioni” dei nostri leaders che vogliono trasformare la donne in macchine per votare allo scopo di rimanere al potere”.
By Geo Ferro
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»