Il fiume Kerio è un fiume nella contea di Turkana, in Kenya. Scorre verso nord e sfocia nel lago
Turkana. È uno dei fiumi più lunghi del Kenya (350 Km) e ha origine vicino all'equatore.
Il fiume Kerio sorge sulle pendici settentrionali delle colline Amasya a ovest del lago Bogoria. Scorre verso nord
attraverso la valle del Kerio (una valle profonda con vegetazione semi-tropicale dove le principali attrazioni sono i coccodrilli, elefanti, bufali, pellicani e tuffetti ma anche i paesaggi
impressionanti) tra Tugen Hills e Elgeyo Escarpment. La scarpata di Elgeyo in alcuni punti sale a oltre 1.830
metri (6.000 piedi) sopra la valle del Kerio. Il Kerio continua verso nord, spesso attraverso valli profonde e strette, per entrare nel lago Turkana in un delta appena a sud del delta formato dai
fiumi Turkwel e Lokichar. I fiumi Kerio e Turkwel contribuiscono per il 98% all'acqua fluviale che scorre nel lago
Turkana, mentre rappresentano solo il 2% del totale afflusso fluviale sul territorio keniota. Nei loro corsi inferiori entrambi questi fiumi sono stagionali e scorrono dopo forti acquazzoni
primaverili nella zona.
Vicino alla sua sorgente il fiume Kerio è alimentato da due importanti affluenti che scendono lungo la scarpata di Elgeyo: il fiume Arror e il fiume Embobut.
La riserva nazionale del lago Kamnarok e la riserva nazionale della valle del Kerio si trovano sui lati est e ovest
nell'alta valle del fiume Kerio. Sono terreni sottosviluppati, ma hanno un'abbondante avifauna e sono noti per i
loro paesaggi. La riva sinistra del fiume per 25 chilometri (16 miglia) si trova nella Riserva nazionale di South Turkana.
Nel 1999 ci furono accuse che le miniere di fluorite stavano gettando rifiuti tossici nel fiume. Questi sono stati negati dal ministro responsabile per l'esplorazione mineraria, ma è altrettanto
vero che i clorofluorocarburi danneggiano lo strato di ozono.
Le principali località del distretto di Turkana per l'agricoltura irrigua si trovano lungo i fiumi Turkwel e Kerio. Le principali colture sono il mais e il sorgo, che rappresentano l'80% delle
colture irrigue, nonché i fagioli indiani verdi, i fagioli dall'occhio, le banane, i manghi, le arance e le guaiave (guava).
Un viaggio dalla città di Kabarnet (Baringo County) a Iten (Elgeyo Marakwet County) attraverso la road C51 Kabarnet-Iten-Eldoret non è completo se non si fa tappa alla Gola di
Chebloch.
La gola di Chebloch è una grande attrazione turistica della zona e funge anche da confine tra le due contee.
Le fangose acque (specie nella stagione delle piogge) del fiume Kerio, dalle vicine scarpate di Elgeyo, scorrono a fondo valle attraverso una gola stretta e profonda con pareti rocciose a
strapiombo superiori ai 20 metri.
Qualche anno fa, le gole di Chebloch hanno fatto scalpore in Kenya per avere giovani nella zona che si tuffavano nella gola per guadagnarsi da vivere. Essendo un'attrazione turistica, i giovani
hanno presto inventato la teatralità per intrattenere i turisti tuffandosi a pagamento (Ksh.500.00 ad ogni tuffo) nel fiume infestato dai coccodrilli.
È un vero peccato che, quando i giovani situffano bruscamente nel fiume, i coccodrilli quasi muoiono per un attacco cardiaco e fuggono.
A parte la magnifica vista della gola con lo sfondo della scarpata di Elgeyo, prima dl villaggio di Biretwo, sulla sinistra, nella parte superiore della scarpata di Tambach si ergono le cascate di Torok.
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»