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Geco


Geco, "Mjusi kafiri" in Swahili, "Gecko" in inglese. Rettile squamato appartenente alla famiglia dei Geconidi (Gekkonidae)
Geco, "Mjusi kafiri" in Swahili, "Gecko" in inglese. Rettile squamato appartenente alla famiglia dei Geconidi (Gekkonidae)

Geco

Gechi in amore
Gechi in amore

 

I Rettili (Reptilia), dal latino reptilis = "strisciante", rappresentarono la prima classe di vertebrati svincolatasi dall'ambiente acquatico e quindi adattata, per le fondamentali funzioni biologiche, alla vita in un ambiente strettamente terrestre. Il numero di specie di rettili attualmente viventi è di circa 11.341.
Tra gli ordini viventi appartenenti alla classe dei Rettili ricordiamo:

  • i Cheloni o Testudinati, ovvero tartarughe e testuggini
  • i Loricati, comprendenti coccodrilli, alligatori, caimani e gaviali
  • i Rincocefali, rappresentati da una sola specie: i tuatara
  • gli Squamati, comprendenti i sauri (lucertole ed affini, iguane, varani, anfisbene, gechi, ecc.) e gli ofidi (ovvero i serpenti).


Gli Squamati (Squamata) sono il più grande ordine di Rettili (Reptilia) attualmente esistente.

Il Geco diffuso in Kenya, "Mjusi kafiri" in Swahili, "Gecko" in inglese, appartiene alle famiglie dei Geconidi (Gekkonidae) e Sferodattilidi (Sphaerodactylidae), piccoli Rettili Squamati comunemente noti come Gechi.

Vivono negli ambienti caldi di tutto il mondo, sono imparentati con le lucertole e sono innocui per gli umani. Numerosi scienziati hanno studiato la fisica correlata all'incredibile capacità dei gechi di aderire ad ogni tipo di superficie. Una singola zampa può sostenere un peso pari a 20 volte quello del geco. E quando la lucertola fa per ritirare l'arto da una superficie, l'adesività delle setole incrementa.

 

La maggior parte dei gechi nei paesi temperati sono di colore grigio o beige, maculati così finemente da ricordare la gomma. Molte specie possono cambiare colore per mimetizzarsi o per altri scopi, adattandosi per esempio all'ambiente circostante. Altre specie, caratteristiche dei paesi caldi, possono avere colori brillanti, specialmente quelle con abitudini prevalentemente diurne. I gechi sono i soli rettili dei paesi temperati dotati di voce, emettono cioè un verso, che non è un sibilo.

Le specie notturne godono di un'eccellente vista al buio. I loro occhi sono 350 volte più sensibili alla luce di quelli umani. Si distinguono specie con palpebre fisse, saldate a formare una capsula trasparente, (Gekkoninae, Teratoscincinae e Diplodactylinae), e specie che posseggono palpebre mobili (Aleuroscalabotinae e Eublepharinae).

 

Le zampe del geco hanno attirato molta attenzione per la capacità di aderire a una varietà di superfici, senza la necessità di usare secrezioni adesive. Recenti studi sulle setole poste nella parte inferiore delle zampe, hanno dimostrato che le forze intermolecolari attrattive che tengono i gechi attaccati alle superfici sono forze intermolecolari attrattive, note come interazioni di van der Waals, tra setole finemente divise fra loro e le stesse superfici. Il fatto che queste interazioni non coinvolgano liquidi né gas è fondamentale.

I gechi possono resistere a una forza di trazione parallela di 20,1 newton (circa 2 kg) il che gli consente per esempio di aggrapparsi a una foglia dopo una caduta di 10 cm toccandola con una sola zampa. Sulle zampe dei gechi vi sono circa 14.100 setole per millimetro quadrato. Le setole si dividono in centinaia di diramazioni, le cui estremità sono larghe solo 0,2 micrometri, contro i 10 dei capelli umani. Per farle aderire alla superficie occorre una piccola forza di pre-carico. Per staccare la zampa il geco non deve fare fatica: basta cambiare l'inclinazione delle setole e la forza di adesione viene a mancare. Grazie a queste strutture straordinarie i gechi possono aderire al vetro smerigliato, su superfici di arseniuro di gallio lisce a livello molecolare, su sostanze idrofile e idrofobe, oltre che nel vuoto o sott'acqua. Se le zampe si sporcano bastano pochi passi sul vetro pulito affinché si puliscano.

Le proprietà chimiche del teflon, caratterizzato da bassissime interazioni di van der Waals, lo rendono l'unica superficie conosciuta sulla quale le zampe del geco non sono in grado di aderire.

Sono in corso studi per produrre artificialmente un adesivo programmabile come quello dei gechi, che avrebbe ovvie applicazioni, ma finora nulla ha avuto le stesse prestazioni.

 

Si nutrono di insetti (insettivori) e a volte anche di frutta e nettare. Spesso si aggirano intorno alle luci artificiali, sempre circondate da insetti, dove trovano abbondanti prede. Per cacciare, rimangono completamente fermi fissando la preda e scattano rapidissimi all'attacco dopo alcuni secondi o addirittura minuti di attesa. Quando interagiscono con altri gechi emettono caratteristici versi, simili a gridolini o squittii. La maggior parte dei gechi è dotata di speciali cuscinetti sulle zampe che consentono loro di arrampicarsi su superfici verticali lisce, o addirittura sui soffitti delle case, con facilità.

 

Alcune specie si generano per partenogenesi, fenomeno che vede la femmina in grado di riprodurre senza l'ausilio del maschio. Questa particolarità è il motivo della grande abilità di diffusione dei gechi.

 

Zampa del geco
Zampa del geco

 

Curiosità:

La forza adesiva delle zampe dei gechi è di tipo passivo, e non richiede un controllo muscolare o neurale. Questo fa sì che i rettili si mantengano saldamente attaccati a una superficie anche senza volerlo.

Uno dei super poteri più invidiati del mondo animale non richiede il minimo sforzo: i gechi mantengono la caratteristica adesività delle loro zampe anche dopo la morte. L'attaccamento che instaurano con le superfici funziona quindi in totale autonomia, senza l'apporto di muscoli o sistema nervoso.

Si è infatti scoperto che la dipartita dei rettili non determina la fine del loro potere adesivo, che rimane invariato anche dopo il decesso. La forza di attaccamento delle zampe è, in altre parole, di tipo passivo, e non dipende da un controllo motorio o neurale.

La componente attiva serve piuttosto a smorzare questa forza, se la tensione diviene insostenibile. Quando i gechi iper estendono gli arti, talvolta intervengono a smorzare il potere adesivo delle zampe arricciando l'estremità delle dita. Il controllo muscolare serve quindi ad allentare e rilassare il sistema, per evitare danni all'apparato adesivo (una dote che gli animali morti naturalmente perdono).

L'adesività passiva è in realtà molto utile soprattutto da vivi: permette ai gechi di non cadere quando si addormentano su superfici verticali, o di rilassarsi tra un appostamento e l'altro senza ricorrere alla forza dei muscoli. Una qualità che noi umani possiamo limitarci a sognare.


Le specie presenti in Kenya divise per famiglie:

Geco di velluto a strisce (Homopholis fasciata)
Geco di velluto a strisce (Homopholis fasciata)

Famiglia Gekkonidae

Genere Hemidactylus
Le specie diffuse in Kenya:
Geco a macchie bianche, Hemidactylus albopunctatus
Geco con le foglie del Kenya, Hemidactylus funaiolii
Geco dalle scaglie uniformi, Hemidactylus isolepis
Geco a foglia larga, Hemidactylus macropholis
Geco del fiume Tana, Hemidactylus modestus
Geco del baobab, Hemidactylus platycephalus
Geco della pianura somala, Hemidactylus puccionii
Geco di Ruspoli, Hemidactylus ruspolii
Geco a foglia di Tornier, Hemidactylus squamulatus
Geco dell'Ogaden, Hemidactylus tropidolepis
Geco di Heyden, Hemidactylus robustus
Geco Kaya, Hemidactylus mrimaensis

 

Genere Homopholis
Le specie diffuse in Kenya:
Geco di velluto a strisce, Homopholis fasciata

 

Genere Lygodactylus
Le specie diffuse in Kenya:
Geco nano di Grandison Kenya, Lygodactylus grandisonae
Geco nano del Kenya, Lygodactylus keniensis
Geco nano dalla testa bianca, Lygodactylus mombasicus
Geco nano dello Tsavo, Lygodactylus tsavoensis
Geco nano di Mann, Lygodactylus manni
Geco nano di Scheffler, Lygodactylus scheffleri
Geco nano di Scortecci, Lygodactylus scorteccii
Geco nano somalo, Lygodactylus somalicus

 

Famiglia Sphaerodactylidae

Genere Pristurus
Le specie diffuse in Kenya:
Geco delle rocce di Valenciennes, Pristurus crucifer