Gli Gnu, "Nyumbu" in Shahili, Wildebeests in inglese, sono antilopi, un genere di mammiferi ungulati appartenenti alla famiglia dei Bovidi (come bovini, capre, pecore e altri cornuti artiodattili ungulati), che include due specie, entrambe diffuse in Africa: lo gnu dalla coda bianca o gnu nero (Connochaetes gnou) e lo gnu striato o gnu blu (Connochaetes taurinus).
La parola 'Gnu' deriva dalla lingua Khoikhoi (o semplicemente khoi, gruppo etnico dell'Africa sudoccidentale che insieme ai san o "boscimani" formano il gruppo khoisan), dove è pronunciata con la g gutturale, che probabilmente imita a sua volta il verso tipico di questi animali.
Gli gnu abitano le pianure e boschi aperti di parti dell'Africa a sud del Sahara.
Lo gnu nero è nativo delle parti meridionali del continente, ma è stato cacciato quasi fino all'estinzione nel 19° secolo. Ora è stato reintrodotto, tuttavia, a causa della caccia diffusa, non occupa più l’habitat storico, né effettua migrazioni, essendo in gran parte presente in aziende agricole e riserve protette.
Lo gnu blu è originario dell'Africa orientale e meridionale. Il suo habitat comprende Kenya, Tanzania, Botswana, Zambia, Zimbabwe, Mozambico e Sud Africa.
Entrambe le specie di gnu hanno le corna a punta, ed assomigliano al bestiame degli ungulati grigio-marrone. I maschi sono più grandi delle femmine ed entrambi hanno arti anteriori forti rispetto ai loro posteriori. Hanno ampie bocche, nasi aquilini, criniere e code irsute.
Le differenze morfologiche più evidenti tra lo gnu nero e blu sono l'orientamento e la curvatura delle corna ed il colore del loro manto. Lo gnu blu è il più grande delle due specie. Nei maschi, lo gnu striato raggiunge i 150 cm di altezza al garrese e pesa circa 250 kg, mentre lo gnu nero arriva a 111-120 cm e pesa circa 180 kg. Nelle femmine, lo gnu striato ha un'altezza al garrese di 135 cm e pesa 180 kg, mentre la femmina dello gnu nero si avvicina ai 108 cm al garrese e pesa 155 kg.
Le corna di gnu blu sporgono a lato, curvano verso il basso poi all'indietro verso l’alto in direzione del cranio, mentre le corna dello gnu nero curvano prima in avanti verso il basso, poi verso l'alto. Gli gnu blu tendono ad essere un colore grigio scuro con strisce, ma può avere una lucentezza bluastra. Lo gnu nero ha il manto di colore marrone, con una criniera che varia di colore dal crema al nero, e una coda color crema.
Lo gnu blu vive in una grande varietà di habitat, tra boschi e prati, mentre lo gnu nero tende a risiedere esclusivamente in aree aperte del pascolo. In alcune aree lo gnu blu migra su lunghe distanze in inverno, mentre il gnu nero non lo fa.
Il latte della femmina di gnu nero contiene un alto valore proteico, grasso più basso, e contenuto di lattosio inferiore a quello del latte di gnu blu.
Lo gnu può vivere più di quaranta anni, anche se la loro durata di vita media è di circa venti anni.
Gli gnu blu si trovano principalmente nelle pianure di erba confinanti con le foreste di acacia. Il cibo principale degli gnu è rappresentato dalle erbe della savana.
Non tutti gli gnu blu sono migratori. Nel Ngorongoro, infatti, la maggior parte degli animali sono stanziali. Anche nel Masai Mara, vi è una popolazione di gnu blu non migratori. Ogni anno, alcune popolazioni dell'Africa orientale di gnu blu hanno una migrazione apparentemente in concomitanza con lo schema annuale di precipitazioni e crescita dell’erba. La tempistica delle loro migrazioni sia nelle stagioni piovose sia in quelle secche può variare considerevolmente di anno in anno.
Solitamente la migrazione principale avviene nel mese di maggio, quando circa 1,5 milioni di animali si spostano dalle pianure alle foreste, per poi tornare alle pianure nel mese di novembre quando le piogge estive le avranno rese di nuovo verdi.
I fattori che influenzano la migrazione includono l'abbondanza di cibo, la disponibilità di acqua di superficie, i predatori ed il contenuto di fosforo nell'erba. Il fosforo è un elemento cruciale per tutte le forme di vita, in particolare per allattamento dei bovidi femminili. Di conseguenza, durante la stagione delle piogge, gli gnu selezionano aree di pascolo che contengono livelli particolarmente elevati di fosforo. Oltre al fosforo, gli gnu selezionano anche gamme di pascolo contenenti erba con elevato tenore di azoto.
Numerosi documentari presentano migrazioni di gnu dall'aspetto frenetico, nel tentativo di attraversare fiumi con il pericolo di annegamento o di essere mangiati da coccodrilli. Ma, una recente ricerca ha dimostrato che una mandria di gnu possiede ciò che è nota come una "swarm intelligence" (traducibile come: intelligenza dello sciame), per cui gli animali esplorano sistematicamente e superano l'ostacolo con un sistema auto-organizzato, nel quale un'azione complessa deriva da un'intelligenza collettiva.
I principali predatori che si nutrono di gnu includono leoni, iene, ghepardi, leopardi e coccodrilli, che sembrano preferire lo gnu ad altre prede. Gli gnu, tuttavia, sono molto forti, ed in grado di infliggere danni notevoli anche ad un leone. Gli gnu raggiungono una velocità massima di circa 80 km/h (50 mph). La tattica difensiva primaria è quella di rimanere in gruppo, dove i giovani animali sono protetti dai più grandi. In genere, i predatori cercano di isolare un animale giovane o malato e attaccarlo senza doversi preoccupare della mandria. Gli gnu hanno sviluppato comportamenti cooperativi sofisticati, come il dormire a turno, mentre gli altri fanno la guardia contro un attacco notturno di predatori. Le migrazioni degli gnu sono strettamente seguite dagli avvoltoi, le carcasse di gnu sono una fonte importante di cibo per questi spazzini. Gli avvoltoi consumano circa il 70% delle carcasse di gnu disponibili.
Gli gnu sono una parte importante dell'ecosistema delle savane. Il loro letame fertilizza la terra e la crescita delle erbe viene favorita dal calpestio e dal continuo taglio a scopo alimentare. Ciò contribuisce a facilitare la migrazione di altri erbivori più piccoli, come le gazzelle di Thomson (Eudorcas thomsonii), che mangiano l'erba nuova spuntata col foraggiamento degli gnu.
Zebre e gnu in aperta savana con alte probabilità di predazione formano un unico gruppo. Questa strategia di insieme riduce il rischio di predazione perché gruppi più grandi diminuiscono la possibilità di ogni individuo di essere cacciato, e predatori sono più facilmente visibili in aree aperte. Gli gnu possono anche ascoltare le chiamate di allarme di altre specie, e così facendo possono ridurre il rischio di predazione. Uno studio ha dimostrato che, insieme ad altri ungulati, lo gnu reagisce ai segnali di avvertimento emessi da altri animali come i babbuini.
Le femmine degli gnu fanno nascere i piccoli nei mesi estivi; i piccoli sono in grado di camminare entro pochi minuti dalla nascita, ed in pochi giorni sono in grado di seguire il branco. Dopo la nascita dei piccoli, inizia la stagione degli amori. I maschi dominanti difendono i loro territori, marcati con feci e ferormoni prodotti da ghiandole odorose poste negli zoccoli. I maschi subordinati formano branchi di maschi scapoli.
In Africa orientale, lo gnu blu è largamente diffuso nel Parco Nazionale del Serengeti in Tanzania, nella Riserva Nazionale Masai Mara in Kenya e nel Parco Nazionale Liuwa Plain in Zambia.
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»